“Laudato si’”: un anno di educazione ambientale nelle escolinhas

(“Abbi cura della terra e dell’acqua: non ci sono state donate dai nostri padri, ma prestate dai nostri figli”. Proverbio del Kenya).

Papa Francesco nella Sua lettera-enciclica “Laudato si’”, chiama tutti gli abitanti della terra a reagire al deterioramento globale del pianeta, che impone una conversione ecologica “integrale” per invertire un processo che appare altrimenti irreversibile.

La Sua catechesi investe la necessità di un rapporto virtuoso con la Natura, che presenta di per sé carattere spirituale. Non solo perché l’uomo e la natura sono entrambi manifestazione della creazione e l’uomo è chiamato ad essere un amministratore responsabile delle cose donate, ma anche per invertire quella “cultura dello scarto”, in cui il rapporto sbagliato con le cose finisce con l’investire le persone, gli ultimi ed i poveri, che si trasformano velocemente in spazzatura: anch’essi rifiuti della nostra società del consumo.

La promozione di una cultura della “cittadinanza ecologica” è un primo passo per rendere consapevoli e per promuovere una sensibilità ambientale diffusa, ma non basta se non trasforma i comportamenti rendendoli sobri e responsabili, se non riesce a far cambiare le abitudini concrete… anche nei lontani villaggi di Mafuiane, Goba e Baka Baka.

Qui, nelle tre escolinhas, per tutto l’anno scolastico, sono stati svolti veri e propri cicli di educazione ambientale attraverso forme di insegnamento motivante nell’ambito di un apposito “progetto rifiuti”.

Nei villaggi l’abitudine a “sporcare e buttare via” non è solo l’effetto di scarsa cultura ambientale, ma è collegata anche a cause di carattere strutturale. L’assenza di luoghi fisici per depositare i rifiuti e la mancanza di un servizio di raccolta, rende normale smaltire ed accumulare il liscio per i viottoli del mato, a volte bruciandolo in roghi pericolosi ed insalubri.

Partire dai bambini, partire dal basso per promuovere consapevolezze, ma anche per favorire l’adozione di corretti comportamenti quotidiani, può divenire allora parte di una strategia ecologica che guarda al futuro, soprattutto ove si riesca a far percepire come l’ambiente sia anche e soprattutto un’opportunità da utilizzare in modo equilibrato.

Il progetto, curato da GOIM Mozambico e seguito dalla nostra Veronica, volontaria in servizio civile, è stato avviato a partire da marzo 2016, un mese dopo l’inizio dell’anno scolastico. L’accao social (azione sociale), ne ha monitorato l’andamento ed ha diretto un corso di formazione teorico e pratico coinvolgendo direttamente le titias (insegnanti) applicate negli asili.

Uno dei messaggi che si è cercato di trasmettere è che anche “lixo è um recurso” (i rifiuti possono essere una risorsa). Già all’inizio del percorso formativo le titias hanno realizzato oggetti di uso comune con materiale riciclato utilizzando rifiuti portati dalle loro stesse case. Il significato anche creativo di questa attività è stato trasmesso successivamente ai bambini.

Brevi video e cartoni animati hanno introdotto i bimbi ai concetti di conservazione ambientale (ecosistema, rifiuti, riciclaggio). Successivamente i nostri piccoli sono stati chiamati a mettere in pratica, con attività educative e ricreative, quanto appreso. Ad esempio nell’unità “Viaggio alla scoperta dell’ambiente” i bambini, a seguito della visione di un video sulla nascita e crescita di una pianta, hanno piantato e annaffiato alcune piantine di moringa, attività che hanno proseguito  per tutto il corso dell’anno.

La raccolta differenziata è stata avviata in tutte e tre le scuole, ognuna delle quali è stata provvista di secchi per dividere la carta, la plastica ed i rifiuti organici successivamente utilizzati per la formazione del compost.

In un’altra unità “Che cosa sono i rifiuti?” è stata combattuta una vera è propria… “battaglia dei rifiuti”, un gioco di squadra per veicolare il messaggio per cui: “allontanare i rifiuti non è la giusta soluzione per liberarsene”. In seguito alla “battaglia” i rifiuti sono stati raccolti e differenziati.

Altre unità sono state dedicate al “riciclo creativo” dei materiali scaturenti dalla raccolta differenziata all’interno della scuola ovvero procurato dalle titias. In questa fase sono state pian piano coinvolte anche le famiglie, sulle attività creative realizzate con i cartoni delle uova; con le foglie e con i tappi.

I bambini hanno lavorato il materiale riciclabile ed i loro piccoli capolavori saranno esposti durante la festa di fine anno: è anche questo un modo per riconoscerli, valorizzarli, gratificarli, motivarli e renderli dei piccoli ecologisti sempre più consapevoli! Intanto l’escolinha di Mafuiane, nell’occasione della festa dei 25 anni festeggiata il 15 aprile 2016, è già stata decorata con i lavoretti dei bambini.

Un apprendimento specifico è stato dedicato alla preparazione del compost con foglie e cibo utilizzato da giugno in poi nella machamba (orto) come fertilizzante organico che permetterà ai semi di crescere in modo naturale e forte. I bambini hanno raccolto le foglie secche e le hanno triturate, le titias hanno aggiunto i resti del cibo e bucce varie.

Ogni classe infine ha avuto in cura un piccolo orto, ed affidato all’autonoma e responsabile cura dei bimbi, in cui sono stati piantate insalata, carote e miglio. Tutto rigorosamente biologico!

La pienezza, come ricorda Papa Francesco, non sta dietro di noi, nel passato, ma è un dono d’accogliere nell’avvenire. Il nostro avvenire sono le giovani generazioni ed a loro sono state affidate azioni e comportamenti ecologici che devono essere alla base di una corretta ed armonica relazione con la natura. E’ ancora un piccolo passo, ma come narra un proverbio africano “mille passi cominciano sempre da uno solo”.

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